Il silenzio lungo le vallate.
La notte che scende lieve su case, prati e montagne.
Il riposo come promessa solenne e ricompensa.
Sospiri e respiri che danzano al di sopra di tetti e cime di alberi.
Due figure corrono lungo i prati,ai margini dei paesi.
Strani tipi.
Uno vestito di rosso e con le scarpe a punta.
l'altro nero come la notte ,a volte invisibile ,a volte con le sembianze di un topo o di un gatto.
Buffardello e Linchetto i loro nomi.
I dispetti la loro missione.
Uno passeggia su petti e pance di ignari dormienti,l'altro scopre piedi e gambe di chi lentamente scivola tra le braccia di Morfeo.
Indecisi tra lo spaventare o adorare i bambini, scelgono di volta in volta vittime o individui da proteggere.
Fantasia? Forse
Realtà?C'è chi giura di averli visti, furtivi e beffardi.
Ma alla fine non importa.
Quello che conta è la terra magica alla quale appartengono,la Toscana e in particolar modo la Garfagnana.
Boschi, croste rocciose, le "nude" erbose dell'Appennino.
Il cielo che sembra venirti incontro,l'aria che profuma di buono,i boschi fitti e cosi fiabeschi che alla fine perdi il contatto tra realtà e fantasia.
I confini scoloriscono.....
Una terra ricca.
Ricca di piatti poveri la Garfagnana.
Piatti che alla fine sono l'elisir di lunga vita.
E di buon umore.
Come l'infarinata.
Una zuppa che si trasforma il giorno dopo in una gustosa polenta.
Pochi e semplici ingredienti,ma di quelli buoni e sani.
La tradizione signori.
Che poi alla fine,non tradisce mai.
Con questa zuppa partecipo all'iniziativa l'Italia nel piatto di febbraio che prevede come tema ricette tipiche regionali con hashtag #VerdureInvernali.
INFARINATA DELLA GARFAGNANA
400 grammi di fagioli borlotti secchi
200 grammi di cavolo nero
150 grammi di farina di mais fioretto
2 patate
soffritto composto da:carota cipolla sedano
1 spicchio di aglio
salvia e rosmarino
70 grammi di lardo salato (facoltativo)
olio sale e pepe
- La sera prima metti in acqua i fagioli.lasciali cosi per otto ore,poi falli cuocere in acqua fredda con lo spicchio di aglio,la salvia e il rosmarino.
- Cuocili per circa un'ora o trenta minuti se utilizzi la pentola a pressione (da quando inizia a sbuffare)
- Una volta cotti, spegni la fiamma e mettili da parte insieme al loro brodo di cottura
- Prendi il cavolo nero,lavalo e separa le foglie dalla costa centrale.
- Utilizza solamente le foglie, che cercherai di tagliare a listarelle
- Sbuccia le patate e tagliale a dadini
- Soffriggi la carota,la cipolla e il sedano (insieme al lardo se hai decido di utilizzarlo)
- Unisci il cavolo, le patate ,aggiungi il sale e il pepe e fai colorire.
- A questo punto aggiungi i fagioli con il loro brodo, aggiusta di sale e e pepe e attendi il bollore.
- Una volta raggiunto il bollore,fai cadere a pioggia la farina di mais e mescola energicamente,i grumi lo spettro che dovrai evitare :-)
- Cuoci mescolando spesso per circa quaranta minuti.
- La zuppa alla fine dovrà risultare abbastanza densa e provvederai a condirla con olio e pepe fresco di mulinello
- Le dosi che ti ho dato sono un pò abbondanti.Questo perchè questa zuppa raffreddandosi si indurisce e il giorno dopo potrai gustarla come una succulenta polenta dopo averla riscaldata in padella con poco olio
splendido piatto. Gustato sul luogo di origine poi non ha prezzo!!
RispondiEliminaUn piatto magnifico!!!
RispondiEliminaevviva la tradizione e la semplicità! Un piatto ricco e gustoso, che amo gustare quando ritorno a visitare quella splendida terra che è la toscana.
RispondiEliminaBuona giornata