I Grissini di Pane dell'Olive Garden
Questa è una delle ricette che avete amato di più. Avete provato a replicarla con successo tante volte ma la difficoltà che spesso abbiamo riscontrato è stata quella di adattare le dosi consigliate per il numero dei commensali. Vi do una dritta, valida per la mia ricetta ma anche per tante altre.
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Ci sono parole che lasciano il segno.
Mamma senza dubbio. Figli nemmeno a parlarne. Ma anche fame, torta, cibo, cellulite e nel mio caso la locuzione "Per la barba di Zeus". La utilizzo quando la mia verve umbro-toscana, condita dagli anni romani, sta per farmi esplodere in una declinazione di parolacce che farebbero impallidire Tomas Milian.
E allora me la cavo con la barba di quel poverino di Zeus, a volte con i poveri defunti di Pippo altre ancora con un porca paletta alias porca zozza, in base al contesto.
Quali sono le vostre parole preferite?
Ne ho alcune anche nelle altre lingue.
Je m'en foute, ad esempio, che mi regala un'aria deliziosamente parigina quando voglio comunicare che di quella cosa non me ne importa un fico secco.
Ich liebe dich in tedesco perché, se masticate un po' questo idioma, sapete che pronunciarlo sembra una sentenza a morte del KGB invece che un dolcissimo e meraviglioso "Ti amo". Poi va beh, in tedesco so tante parolacce, le prime che ho imparato 😊.
In inglese che dire, tutto il mio mestiere si fonda sulle parole inglesi. Sono una web content writer, una ghostwriter, una copywriter, una foodblogger. Queste parole le amo, sono il mio mondo.
Poi esiste lei, il top del top.
Copycat.
Imitazione, copione, copia...fate un po' voi, a me basta aver reso il concetto.
Quando mi diletto a leggere i blog statunitensi, questa è la parola che mi fa dire alt, qui c'è pane per i miei denti.
Dovete sapere che gli americani (e anche gli inglesi ovviamente) la utilizzano quando tentano di replicare un cibo famoso. C'è il copycat della Torta al limone di Starbucks e del suo Frappuccino oppure quella dei Texan RoadRolls. Per non parlare delle ricette del McDonald's! In quel caso i tentativi di imitazione sono rivolti soprattutto alle loro salse.
Credetemi, c'è un mondo, i blogger americani passano ore e ore a sperimentare, a cercare quel quid che ti fa esclamare "Eccolo un perfetto copycat!".
Spesso mi sono imbattuta nelle ricette, anzi nei tentativi di imitazione delle ricette dell'Olive Garden, in particolare dei suoi grissini.
L'Olive Garden è un ristorante italiano che fa dell'accoglienza familiare il suo biglietto da visita. Conta ben 800 punti ristoro in tutta la Nazione, e ognuno di questi è contraddistinto dall'amore verso la materia prima. Ricette italiane (molto rivisitate), clima intimo perfetto per le famiglie: dal 1982 gli americani amano l'Olive Garden.
A detta di molti però è un po' caro anche se le ricette sono assolutamente sensazionali. Cosa dirvi? I Breadsticks, che vi propongo e per il quali gli statunitensi vanno pazzi, sono divini.
Abbandonate l'idea del grissino secco e croccante. I Breadstick dell'Olive Grden assomigliano di più a piccoli panini ricchi di sapore. Soffici e fragranti, vi risolvono una cena, uno spuntino, la gita di vostro figlio o una colazione.
Il segreto sta tutto nel burro e sembra un paradosso per un ristorante che si fa chiamare il Giardino degli Ulivi. Però questa è la realtà. Un po' di burro (pochissimo non temete) nell'impasto e una leggera spennellatura prima di infornarli è il quid che li rende diversi, unici.
Solitamente hanno un leggero sentore di aglio in polvere. Se vi piace mettetelo altrimenti potete anche farne a meno, tanto a noi non interessa che siano fedelissimi all'originale non trovate?
Alcuni di questi grissini li ho aromatizzati con un mix di semi di sesamo e papavero. Potete metterci anche la paprika, il prezzemolo, l'erba cipollina, insomma .. largo alla fantasia.
Li preparate in due ore e in più non dovete fare la faticaccia di convertire le benedette cups in grammi. L'ho fatto io per voi. Cosa aspettate? Iniziate a prendere la farina!
I Grissini di pane dell'Olive Garden
450 g farina (metà manitoba metà 00)
50 g burro fuso
200 ml acqua naturale tiepida
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiaini scarsi di sale
1 bustina di lievito di birra
per il topping:
aglio in polvere
2 cucchiai di burro fuso
semi di papavero, sesamo o quello che vi suggerisce la fantasia
Un piccolo consiglio per quanto riguarda il burro. Prendi un pentolino e fai sciogliere 70 grammi totali. Di questi 50 ti serviranno per l'impasto mentre due cucchiai per spennellare la superficie dei tuoi grissini. Se il burro tende a solidificarsi di nuoco, rimettilo in bagnomaria per qualche minuto.
Con la macchina del pane
Metti tutti gli ingredienti (tranne quelli del topping) nel cestello, partendo da quelli liquidi e terminando con il lievito di birra. Avvia il programma impasto e lievitazione (se hai la SilverCrest come me è il numero 10).
Con la planetaria o a mano
Metti nella boule della planetaria tutti gli ingredienti tranne la farina. Lavora con il gancio e aggiungi lentamente la farina. fai incordare fino a ottenere un impasto uniforme e compatto. Fai raddoppiare di volume, ci vorranno circa due ore.
Una volta che il tuo impasto sarà lievitato, mettilo sul piano di lavoro e stacca una serie di "pezzetti" da circa 50 grammi l'uno ( a me ne sono venuti 14).
Fodera una teglia con la carta forno.
Rotola ogni pezzetto di impasto fino a dargli una forma allungata, tipo grissini cicciotti.
Metti i Breadsticks nella teglia e falli lievitare per un'altra ora.
Accendi il forno a 180 °C, spennella i tuoi grissini con un po' di burro fuso. Aggiungi se vuoi dell'aglio in polvere, semi di papavero e sesamo oppure lasciali così al naturale.
Fai cuocere per circa 20 minuti, fino a doratura.
grazie per la ricetta, li ho fatti sono veramente fantastici, non ho mai assaggiato nulla di più gradevole, sono ottimi anche così senza nulla, brava elena
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