Nelle mie notti passate a misurare l'area delle piastrelle
di casa mia ho preso una decisione.
Anche queste pareti sono delle “mediamente”. Settanta metri quadri,
terzo piano senza ascensore. Due camere, una cucina che ha visto tempi migliori,
un salottino e un bagno. Va beh bagno è una parola grossa. Diciamo che in due
non ci si sta. Ci si deve chiedere permesso e appiattirsi contro il lavandino
per far passare l'altro. E, credetemi, è una cosa alquanto seccante. A meno che
lo strusciamento non presupponga un approccio di altro tipo. E allora è un
altro paio di maniche. Comunque, approcci o no, la casa non va più bene.
Bisogna cambiarla. Almeno novanta metri quadri. Un attico ecco. E pure in
centro.
Stamattina l'ho comunicato alle mie amiche.
Avete presente il buono, il brutto e il cattivo? Ecco, noi
dai tempi dell'università siamo la grassa, la bassa e la smilza.
Io la smilza (ai tempi), Lara è la bassa e Ginger è la grassa.
Tre scalcinate studentesse di lettere perennemente fuori corso e perennemente
dentro il bar dell'Università. La prima lezione andava, la seconda iniziavano
gli sbadigli, la terza presupponeva la fuga incondizionata. Ore passate sedute
a chiacchierare. Più che altro di uomini. Più che altro di anatemi lanciati
contro gli uomini. Caffè, tramezzini e lacrime. E poi risate. E poi ancora lacrime.
E le ore passavano.
Abbiamo capito che forse stavamo esagerando quando il
barista un giorno ci ha messo in mano la scopa, il Mocio e la pezzetta per
lavare il bancone al grido di "E che minchia".
Nessuna di noi tre alla fine si è laureata. Ginger si è
sposata a ventiquattro anni. Ha tre figli. Tre maschi. E due mariti. Sforna
torte a casa in nero con l'incubo della Guardia di finanza. I Nas se li sogna
anche la notte.
Lara fa la segretaria in un'agenzia immobiliare. Non si è sposata,
non ha fidanzati, ha solo un gatto.
Nando si chiama. Le ho detto che non è un nome da gatto.
Lei mi ha mandato a cogliere ravanelli.
Ma lei è così. E mi piace proprio per questo. Ognuno
dovrebbe avere una Lara nella propria vita. Ognuno dovrebbe avere una persona
che ogni tanto ti manda sinceramente e brutalmente a coglier ravanelli. Con
affetto senza dubbio. Ma ti ci manda. E questa cosa ti riporta con i piedi a
terra.
Perché io ho la sindrome dei piedi in mongolfiera. Ogni
tanto mi alzo in volo. Troppo. E Lara è come se riempisse la mia mongolfiera di
sacchi di sabbia. E mi riporta giù…
Oggi vi propongo una ricetta molto carina per la colazione del sabato. Un muffin che si prepara in 20 minuti di orologio e che vede una grande protagonista che io spesso ho sottovalutato nel corso degli anni: la farina di grano saraceno.
Ho imparato ad amarla grazie anche alla mia noiosissima gluten sensitivity che mi impone, regolarmente, una dieta totalmente priva di glutine. Ho imparato a renderla più delicata aggiungendo altre farine e a ingentilirla con qualche aroma in più.
Questi muffins arrivano da un librettino che non ho sottomano da un po'. Avevo fotografato la ricetta appena letta per non perderla. A proposito, voi come appuntate le ricette che vi piacciono? Io ho abbandonato fogli e foglietti per il cellulare. Fotografo e lascio lì, almeno sono sicura di non perderla!
MUFFIN AL GRANO SARACENO, CAFFÈ e CACAO
150 g farina di grano saraceno
150 g farina 00 (o priva di glutine se siete intolleranti)
2 uova
100 g zucchero
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
1 pizzico di sale
50 g cacao amaro
1 tazzina di caffè
100 ml yogurt (anche di soia)
100 ml latte (vaccino, soia o riso)
1 bustina di lievito per dolci
80 ml olio vegetale
Il procedimento è semplicissimo e comune a qualsiasi ricetta di muffin. Prendi due ciotole, in una metti tutti gli ingredienti liquidi, nell'altra i restanti. mescola e unisci i due composti, mescola leggermente.
Non ti ostinare a togliere i grumi, i muffin necessitano di un impasto grossolano! Versa la massa nei pirottini che hai preparato in precedenza, fai cuocere in forno caldo a 180 °C per circa 20 minuti.
Controlla prima di tirarli fuori il grado di cottura, ogni forno è a sé!
Spolvera con zucchero a velo oppure decora con panna montata.
Servi con una tazza di caffè latte, tè oppure una spremuta d'arancia.
Una tenerezza di muffin. Buonissimo!
RispondiEliminaBuondi Monica, io screenshotto tutto ormai, abbandonando carta e penna ahimè, anche se non ti nascondo, che la to do list la continuo a scrivere a mano, resto sempre una inguaribile romantica (o forse tradizionalmente retrogada, non saprei).
RispondiEliminaLa farina di grano saraceno l'adoro e la uso spesso, sebbene io non sia celiaca, la trovo leggera e con quel sapore particolare che rende ogni ricetta (soprattutto dolci, per cui adoro i tuo muffin)veramente al top.
Mi piace anche l'abbinamento cacao-caffè che secondo me si abbracciano bene dentro un dolce....che mi resta da dire? Da provare sicuramente ;)
Io pure screenshot a gogo! come cambia il mondo...io in dieci anni 2 figli e..la casa non va più bene nemmeno per noi. L'abbiamo messa in vendita questa settimana...che magone però. "Ho screenshottato" i tuoi muffin però ;)
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