Se la cucina fosse un'autostrada
zen,
allora io sarei sulla via
della catarsi.
Forse sto diventando un
monaco.
Sotto mentite spoglie
femminee, ma pur sempre un monaco.
Perchè ultimamente ,come non
mai, cucino.
E cucino.
E cucino ancora.
A volte cibi essenziali,
altre vago nei continenti ala ricerca di qualche viaggio mentale .
E taglio taglio.
Affetto affetto.
Sminuzzo sminuzzo.
Soffriggo, annuso, aggiusto.
Friggo, butto sale, pepe e
spezie come se stessi dando semi ad una terra avida di semi.
Aggiusto e cerco colori e
contrasti.
Cerco ricette come il santo
Graal.
E mi libero.
Taglio siepi mentali e di
"pancia".
Sorrido e magari anniento
col mio coltellone qualche sensazione o qualche viso non gradito (lo so questo
è poco zen ma è tanto liberatorio!!).
Mi prendo in giro
silenziosamente dicendomi che mi manca un bel calice con il vino e la mia
cucina potrebbe essere benissimo un set cinematografico.
Una novella Doris Day o
Sandra Dee col grembiulino, il sorriso stampato perenne come incollato, intenta
a sfornare prelibatezze per la propria famiglia media americana.
Marito,moglie,figlio
maschio,figlia femmina, giardino d’ordinanza.
E un cane di nome Buck.
Io però non ce l'ho il
maschio e la femmina.
Ho solo due figlie femmine.
E una gatta snob e simpatica
a giorni alterni ,proprio come le targhe
Che dite rovino l'immagine,
il clichè yankee?
Poco importa se magari dopo
una giornata passata con i fornelli accesi la cucina sia degna di un
traghettamento di Caronte verso il ben noto posto caldo e diabolico.
E se magari, tiro fuori un
uovo e nel micro-tragitto tra frigo e fornelli cade silenzioso.
Io sto bene.
Mi sento bene.
Cooking therapy.
Suona anche in maniera
confortevole.
Un’altra cosa che mi rilassa
è leggere riviste e libri di cucina.
La ricetta di oggi è l’ultima
possibilità che ho dato ad una rivista che compravo anni fa.
Tante belle ricette.
Foto meravigliose.
Ma mai e dico mai e lo
sottolineo..mai che me ne fosse venuta una.
Il primo flop?
Va beh è colpa mia.
Il secondo?
Colpa della bilancia che non
ha pesato bene.
Il terzo?
Il lievito, lo yogurt, il
latte boh ma che ne so..
Al quarto ho realizzato che
forse non ero io.
Dosi imprecise, passaggi
poco chiari, ingredienti omessi.
E allora ho educatamente
salutato l’abbonamento a tale rivista.
Questa ricetta l’ultimo
avamposto di quelle pagine.
Ritagliata e finita nelle
pagine di un vecchio libro.
Ieri mi è finita tra le mani
e le ho dato una chance.
Con mille dubbi e pronta a
chiedere scusa al Dio del cibo perché prevedevo già un bel tonfo nella
pattumiera.
Perché io il succo di frutta
non l’ho mai infilato in una crostata.
E anche le foto hanno risentito di questa sfiducia.
Poco convinta ho buttato giù due scatti tanto per fare qualcosa.
E , come eccezione che
conferma la regola, la ricetta è venuta bene .
Una pasta frolla delicata,
un ripieno delicato e ingentilito dal retrogusto del succo di frutta.
Insomma, se anche voi, come
me, avete ogni tanto quel brick di succo che non sapete come smaltire, è la
ricetta che fa per voi.
Ma io quella rivista non la
compro più J
CROSTATA CON IL SUCCO DI FRUTTA
Per la frolla:
250 grammi di farina
120 grammi di burro
100 grammi di zucchero
1 uovo
Scorza limone grattugiata
2 cucchiaini di lievito per dolci
vaniglia (nella forma che
preferite)
Per la crema :
150 millilitri succo di frutta (io tropical)
40 grammi burro fuso
40 grammi burro fuso
75 grammi di zucchero
2 tuorli
1 uovo
Scorze grattugiate di: limone e arancia
Confettura a piacere
Per la frolla:
lavora con le fruste a bassa velocità il burro morbido con lo
zucchero. Aggiungi l’uovo, la farina, il lievito, la vaniglia e la scorza del
limone
Avvolgi la pasta in una pellicola e falla riposare per un’ora in
frigo.
Stendila poi abbastanza sottile e mettila in uno stampo foderato di
carta forno
Per la crema al succo di frutta:
sbatti in una ciotola l’uovo e i tuorli con lo zucchero, aggiungi il
burro fuso, le scorze di limone e incorpora il succo alla fine.
Bucherella il fondo della pasta e velalo con la confettura da te
scelta.
Metti la tua crostata in forno a 180 gradi per circa 15 minuti.
Trascorso questo tempo , toglila dal forno e versa delicatamente
sulla superficie la crema al succo di frutta.
Rimetti in forno e cuoci per circa 20 minuti a 170 gradi.
Io non compro più riviste.. preferisco affidarmi a blogger con garanzia 100%! ahahaha non rischio più.. troppe fregature in passato... Fortuna che stavolta la crostata è venuta bene.. e deve essere pure buona! Particolare in effetti una crema con il succo di frutta.. Un bacione
RispondiEliminaClaudiè il prossimo capitolo sarà dedicato alle blogger-sola ahaha, perchè anche li certe volte pigli tante di quelle fregature!E alla fine fai una bella cernita e sai dove devi andare se vuoi una ricetta sicura! E tu ne sai qualcosa vista la quantità di ricette che ho preso da te, sia poi pubblicate nel blog che semplicemente realizzate per pura goduria mia e della mia famiglia!
EliminaUn abbraccio
Anche io compro meno riviste ultimamente anche se hanno sempre un certo fascino per me... Meno male per questa bella ricetta !!
RispondiEliminaSenza dubbio sono affascinanti..peccato che molte volte siano solo un bell'involucro e basta!
EliminaUn abbraccio cara!
Particolare la crema, mi stuzzica.
RispondiEliminaMonica, pure io cucino e sto meglio!
RispondiEliminaBuona questa torta.
Ti abbraccio
purtroppo io sono una addicted dela carta frusciante, oramai non le ricopio le ricette, le vedo e le faccio come le penso io, però la carta frusciante da sfogliare la compro, non resisto, che ci posso fare? La annuso pure... Deliziosa crostata
RispondiEliminaio inizio a comprare sempre più libri invece delle riviste ma quando vado in giro nel web mi diverto di più,buona la crostata mi ricorda tanto una che ho già visto,avrò anche io quella rivista,mah,un abbraccio
RispondiEliminaLe riviste spesso danno ricette farlocche dico io. Ho una collezione di inserti vecchissima, l'unica che non mi abbia ancora tradito. ^_^
RispondiEliminaLa tua crostata mi incuriosisce parecchio. :)) Ti fo sape'. ^_^
le riviste, come certi blog, sono solo un'accozzaglia di ingredienti, buttati lì a caso , per gente inesperta che non capisce, dalla lettura, che non sono ricette attendibili.
RispondiEliminaMa tu hai realizzato un dolce davvero delizioso, che ho già salvato nel mio archivio. Un abbraccio!!
Devo dire che mi è capitato di seguire ricette di riviste o libri e di aver a volta anche dovuto gettare il risultato ottenuto, i primi tempi quando ancora avevo davvero poca esperienza! Non che adesso sia una chef ma so aggiustare meglio qua e là onde evitare che finisca tutto nella pattumiera :) Brava Monica ^_^
RispondiEliminaè capitato anche a me di comprare alcune riviste di cucina e non riuscire ad ottenere una ricetta decente. Poi ho scoperto che le foto presenti su alcune riviste vengono acquistate da alcune banche immagini! Me ne sono accorta quando in una foto c'era un ingrediente che nella ricetta non veniva riportato e mi sono fatta due domande!
RispondiEliminaA volte c'è anche l'eccezione alla regola, come nel caso della tua crostata! Meno male..
Anche io ho chiuso con "blasonate" riviste di cucina per continui flop delle ricette proposte che mi hanno fatto molto dubitare della rivista. Però dai, questa crostata ti è venuta proprio bene ed è anche un'ottima idea per riciclare del succo di frutta, me la segno perchè mi interessa molto, considerando che mio figlio prima compra i succhi poi li abbandona in dispensa al loro destino. Buona giornata :)
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