Quando mi capita tra le mani una nuova ricetta della torta di mele mi viene sempre in mente una frase che ho sentito in uno dei film che più ho amato e apprezzato negli anni, Mediterraneo di Gabriele Salvatores.
La frase è Ammazza ammazza so' tutti 'na razza.
Siamo tutti una razza.
Non importa se sulla carta d'identità c'è scritto Rossi, Smith o Muller.
Qui, sotto questo cielo così nuvoloso, siamo uguali, seppur diversi.
Il problema è che, per trovare la matrix comune, bisogna scendere nelle viscere, andare sotto la pelle, oltre il suo colore e arrivare dritti al cuore.
Oppure bisogna andare dritti al palato.
La cucina, se ha un merito, è quello di servire pane e tolleranza. La tavola unisce e non separa.
Prendete la torta di mele, come vi dicevo all'inizio.
Se c'è una cosa che mi piace di questo evergreen è la sua democraticità.
Sta bene ovunque e con chiunque senza preoccuparsi di latitudini o idiomi diversi.
Questa è la Eplekake, la torta di mele norvegese.
Non importa se loro di diverso hanno la lingua, l'aurora boreale, il sole di mezzanotte, il freddo glaciale e i fiordi. Amano le torte di mele, proprio come noi!
E' una ricetta semplice dove la dolcezza del pan di Spagna si sposa con lo strato superiore croccante e goloso che sa di mandorle, di cannella e di piccoli fiocchetti di burro. Sa di camino e di maglioni pesanti, quelli di lana con le trecce grosse! Sa di casa e di paesi lontani, di vetri appannati e di manine golose.
Provatela come ho fatto io in questa giornata un po' storta, dove il freddo esterno mi solleticava i sensi e a volte infreddoliva i pensieri. E' perfetta con una tazza di the caldo speziato e con il calore della propria casa.
La torta di mele è un po' il totem della felicità e se lo dicono i Norvegesi credeteci! Secondo il World Happiness Report 2017 il loro paese è il più felice al mondo perché i suoi abitanti vivono secondo i principi della generosità, della libertà, del benessere e dell'onestà.
Niente male vero?
Vi lascio con una frase di Mediterraneo, una di quelle che ho segnato in un piccolo quadernino, ormai lacero, che mi accompagna da sempre.
Buon inizio settimana!
Eplecake
3 uova
150 g di zucchero
130 ml di latte
130 g burro morbido
1 pizzico di sale
1/2 bustina di lievito per dolci
300 g di farina
3 mele belle grosse
per la superficie della torta
80 g mandorle a lamelle
3 cucchiaini di zucchero di canna
1 cucchiaio abbondante di cannella in polvere
fiocchetti di burro
Prendi uno stampo da 22/24 cm, rivestilo di carta forno.
Sbuccia le mele e tagliale a fettine non troppo spesse e mettile da parte spruzzandole con qualche goccia di limone per non farle annerire.
Accendi il forno (statico) a 180°.
Sbatti lo zucchero con il burro fino a ottenere un composto gonfio e spumoso.
Aggiungi, una alla volte, le uova e mescola con cura. Aggiungi il pizzico di sale e la farina setacciata con il lievito, alternandola con il latte.
Versa il composto nello stampo, metti le fettine di mela e decora la superficie con le mandorle, lo zucchero di canna, la cannella e il burro.
Fai cuocere per circa 30 minuti a 180 °C.
Prima di tirare fuori la tua torta controlla sempre il grado di cottura. La prova stecchino non mente. Infilane uno sulla superficie. Se esce pulito, la torta è pronta!
Scusa ma le mele quando vanno messe?
RispondiEliminaBuongiorno, hai ragione, mi sono dimenticata di specificarlo!!! Comunque vanno messe prima di infornare la torta. Metti le mele e poi il composto di mandorle e cannella!
EliminaChe bella definizione "la torta di mele è il totem della felicità"...poi mi sono immaginata caminetto acceso, coccole sotto al piumone sopra al divano con una bella tazzona di te caldo allo zenzero....
RispondiElimina...sto sognando...e questa torta mi da una bella mano!!!
Mila bella, una frase che è diventata quasi un luogo comune ma calza a pennello "siamo fatti della stessa sostanza dei sogni...". Buon sogno a te cara e tanta serenità!
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