Accendete le casse del pc.
Ascoltate l'incipit del brano,la Creazione di Haydn.
Bello vero?
Manco per niente vi risponderebbe la moglie del grande compositore austriaco.
Tant'è vero che lo spartito di questo brano venne usato dalla gentil signora come sottopiatto.E poi come carta per foderare le scatole di latta.E poi ancora per fare qualche prototipo di bigodino.
Cattiva?
Forse.
Mettetevi però nei suoi panni.
L'inizio di questa storia ha un che di siffrediana memoria...ve lo ricordate lo spot"la patatina tira?"
Ecco,oggi come nel 1700.
Maria Anna Keller in realtà non era nient'altro che un ripiego.
Il ripiego della sua stessa sorella,Therese Keller.
L'afflusso di sangue nel corpo del caro Franz Joseph Haydn aveva una doppia direzione.
Una arrivava al cervello.E fin lì...
L'altra arrivava al ..al...si avete capito,andava dalla parte opposta alla materia grigia.
C'erano dei giorni in cui il flusso si distribuiva equamente oppure andava solo nella direzione della testa.
E tutto filava liscio
Ma c'erano dei giorni...c'erano dei giorni in cui il sangue era tutto lì.
Ed iniziavano i problemi.
Tant'è vero che all'ennesima offerta di cavalcata senza cavallo presente,la cara Therese decise di entrare in convento.
Estirpare il problema alla radice,off course.
Mizzica e ora? si domandò il "Walter" del caro Franz.
E ora niente.
Scatta il piano b.
Ed ecco che entra in scena Maria Anna.
Il perchè la cara signora abbia deciso di sposare il compositore rimane oscuro.Rivalsa nei confronti della sorella?Temporaneo oscuramento delle facoltà mentali?Ciclo?Sindrome premestruale?Iolanda fumante?
Forse si..ma anche no.
Certo è che fu un'unione bislacca.
Lei odiava il lavoro del marito,era infastidita tanto dalla musica quanto dai musicisti.Un animo nobile insomma.
E un giorno era un bello sgambetto per farlo cadere.
Il giorno dopo un pelo del naso tirato con foga.
Poi un calcio negli stinchi in piena nottata.
E magari due o tre cornini tanto per gradire....
Fino a fargli sparire gli spartiti e ad usare come straccio per la polvere l'incipit del brano in sottofondo (e parliamo del padre della sinfonia e del quartetto d'archi,mica pizza e fichi)
Non è un campione di simpatia la cara Maria Anna però...
però non riesce a starmi antipatica nonostante lo spartito ridotto a bigodini.
Provate a pensarci...un'intera vita a combattere contro il demone della seconda scelta.
Un marito "..eternamente distratto da sonate e cantate" oltre che dalle varie Iolande incontrate lungo il cammino.
Beh forse anche io alla fine "avrei usato l'incipit della Creazione...per pulirci il forno"!
E voi?
Oggi vi lascio con i cannoli di Filomena.
Filomena è una cara vecchina catanese.I cannoli non li compra,se li fa da sè e vi assicuro che per quanto mi riguarda sono i migliori al mondo.Da lei ho imparato a mangiarli senza l'aggiunta di canditi,cioccolato o pistacchi.La ricotta,rigorosamente di pecora,lei la lavora con il passaverdure e le viene fuori una crema.La ricetta me l'ha data quasi vent'anni fa ormai,la prima volta che sono scesa in Sicilia.E la passo a voi.Non ha pretese di perfezione nè di alta pasticceria.
ma è deliziosa,credetemi!
I cannoli alla ricotta di Filomena
per la scorza:
250 gr farina
2 cucchiaini di cacao amaro
50 gr strutto
1 albume
acqua quanto basta
2 cucchiai di vino bianco (o Marsala)
1 cucchiaio di zucchero
1 pizzico di sale
per il ripieno:
500 gr ricotta di pecora
100 |150 gr zucchero semolato
un pizzico di cannella
( se volete potete aggiungere canditi,pistacchi o cioccolato)
Impastate su un piano di lavoro infarinato la farina con lo strutto,,lo zucchero,il cacao,il vino bianco,l'albume,il sale.Aggiungete tanta acqua fino ad ottenere un impasto omogeneo e compatto.mettetelo da parte e fatelo riposare.
Prendete un passaverdure.Metteteci dentro la ricotta e lo zucchero previsto.Iniziate a passare la ricotta.
Riprendetela e ripassatela un'altra volta nel passaverdure (utilizzate il dischetto a fori piccoli).
Prendete la pasta,stendetela e, utilizzando un bicchiere tagliate la pasta, in tanti cerchi.Avvolgete ciascun cerchio attorno agli appositi cannellini di alluminio (se non si dovessero chiudere i lembi utilizzate un pò di acqua o albume sbattuto).
Friggeteli in olio caldo.Sgocciolateli e non sfilateli dai cannellini finchè non saranno completamente freddi.
Riempiteli con la ricotta passata,una spolverata di zucchero a velo e sono pronti.
Questa è la versione base,quella che piace a noi.
Voi ovviamente potrete arricchire la ricotta con cioccolato,pistacchi o canditi.
Ascoltate l'incipit del brano,la Creazione di Haydn.
Bello vero?
Manco per niente vi risponderebbe la moglie del grande compositore austriaco.
Tant'è vero che lo spartito di questo brano venne usato dalla gentil signora come sottopiatto.E poi come carta per foderare le scatole di latta.E poi ancora per fare qualche prototipo di bigodino.
Cattiva?
Forse.
Mettetevi però nei suoi panni.
L'inizio di questa storia ha un che di siffrediana memoria...ve lo ricordate lo spot"la patatina tira?"
Ecco,oggi come nel 1700.
Maria Anna Keller in realtà non era nient'altro che un ripiego.
Il ripiego della sua stessa sorella,Therese Keller.
L'afflusso di sangue nel corpo del caro Franz Joseph Haydn aveva una doppia direzione.
Una arrivava al cervello.E fin lì...
L'altra arrivava al ..al...si avete capito,andava dalla parte opposta alla materia grigia.
C'erano dei giorni in cui il flusso si distribuiva equamente oppure andava solo nella direzione della testa.
E tutto filava liscio
Ma c'erano dei giorni...c'erano dei giorni in cui il sangue era tutto lì.
Ed iniziavano i problemi.
Tant'è vero che all'ennesima offerta di cavalcata senza cavallo presente,la cara Therese decise di entrare in convento.
Estirpare il problema alla radice,off course.
Mizzica e ora? si domandò il "Walter" del caro Franz.
E ora niente.
Scatta il piano b.
Ed ecco che entra in scena Maria Anna.
Il perchè la cara signora abbia deciso di sposare il compositore rimane oscuro.Rivalsa nei confronti della sorella?Temporaneo oscuramento delle facoltà mentali?Ciclo?Sindrome premestruale?Iolanda fumante?
Forse si..ma anche no.
Certo è che fu un'unione bislacca.
Lei odiava il lavoro del marito,era infastidita tanto dalla musica quanto dai musicisti.Un animo nobile insomma.
E un giorno era un bello sgambetto per farlo cadere.
Il giorno dopo un pelo del naso tirato con foga.
Poi un calcio negli stinchi in piena nottata.
E magari due o tre cornini tanto per gradire....
Fino a fargli sparire gli spartiti e ad usare come straccio per la polvere l'incipit del brano in sottofondo (e parliamo del padre della sinfonia e del quartetto d'archi,mica pizza e fichi)
Non è un campione di simpatia la cara Maria Anna però...
però non riesce a starmi antipatica nonostante lo spartito ridotto a bigodini.
Provate a pensarci...un'intera vita a combattere contro il demone della seconda scelta.
Un marito "..eternamente distratto da sonate e cantate" oltre che dalle varie Iolande incontrate lungo il cammino.
Beh forse anche io alla fine "avrei usato l'incipit della Creazione...per pulirci il forno"!
E voi?
Oggi vi lascio con i cannoli di Filomena.
Filomena è una cara vecchina catanese.I cannoli non li compra,se li fa da sè e vi assicuro che per quanto mi riguarda sono i migliori al mondo.Da lei ho imparato a mangiarli senza l'aggiunta di canditi,cioccolato o pistacchi.La ricotta,rigorosamente di pecora,lei la lavora con il passaverdure e le viene fuori una crema.La ricetta me l'ha data quasi vent'anni fa ormai,la prima volta che sono scesa in Sicilia.E la passo a voi.Non ha pretese di perfezione nè di alta pasticceria.
ma è deliziosa,credetemi!
I cannoli alla ricotta di Filomena
per la scorza:
250 gr farina
2 cucchiaini di cacao amaro
50 gr strutto
1 albume
acqua quanto basta
2 cucchiai di vino bianco (o Marsala)
1 cucchiaio di zucchero
1 pizzico di sale
per il ripieno:
500 gr ricotta di pecora
100 |150 gr zucchero semolato
un pizzico di cannella
( se volete potete aggiungere canditi,pistacchi o cioccolato)
Impastate su un piano di lavoro infarinato la farina con lo strutto,,lo zucchero,il cacao,il vino bianco,l'albume,il sale.Aggiungete tanta acqua fino ad ottenere un impasto omogeneo e compatto.mettetelo da parte e fatelo riposare.
Prendete un passaverdure.Metteteci dentro la ricotta e lo zucchero previsto.Iniziate a passare la ricotta.
Riprendetela e ripassatela un'altra volta nel passaverdure (utilizzate il dischetto a fori piccoli).
Prendete la pasta,stendetela e, utilizzando un bicchiere tagliate la pasta, in tanti cerchi.Avvolgete ciascun cerchio attorno agli appositi cannellini di alluminio (se non si dovessero chiudere i lembi utilizzate un pò di acqua o albume sbattuto).
Friggeteli in olio caldo.Sgocciolateli e non sfilateli dai cannellini finchè non saranno completamente freddi.
Riempiteli con la ricotta passata,una spolverata di zucchero a velo e sono pronti.
Questa è la versione base,quella che piace a noi.
Voi ovviamente potrete arricchire la ricotta con cioccolato,pistacchi o canditi.
certamente deliziosi i cannoli...
RispondiEliminastraordinaria però è la storia che hai raccontato di questo "amatore" [non solo] della musica
tutto super, buon saabto
RispondiEliminaChe strana storia ci hai raccontato!
RispondiEliminaA volte facciamo delle scelte che non sono consone al nostro modo di pensare.....ma tant'è che la vita va così!
Buoni questi cannoli, tu pensa che io li ho mangiati si e no un paio di volte!!!!
Ci credo che sono deliziosi e come sempre un bel post!!!!
RispondiEliminaHahahahahahha....beh, dire che mi sono scomposta dalle risate, è davvero poco.
RispondiEliminaL'esilarante storia della creazione 'di bigodini', ha divertito me e marito...questo Rocco Siffredi degli altri... :D
E questi cannoli: benedetta Filomena!
Un bacio donnina frizzante